
Lezioni dalla campagna elettorale estiva 2022
Quella dell’estate 2022 è stata una campagna elettorale senza precedenti: con poco tempo a disposizione, temperature elevate e coalizioni tutt’altro che definite, si è creata la tempesta perfetta perché tutto andasse storto.
In questo contesto, sono emersi chiaramente i punti deboli di una strategia comunicativa improvvisata e ci è stata data conferma di alcuni principi della comunicazione politica che non dovrebbero mai essere abbandonati.
Il nostro mantra: parti in tempo con la tua comunicazione
Sembra scontato, ma partire con i preparativi della campagna elettorale con il dovuto anticipo ti dà la possibilità di avvantaggiarti su molti fronti, tra questi: raccolta firme, alleanze, approccio con eventuali nuovi consulenti.
Iniziamo dalla raccolta firme: “contare i propri uomini”, almeno un anno prima della presunta data delle elezioni, ti consentirà di calcolare il numero di firme minimo che dovrai raccogliere, al di fuori dei tuoi seguaci, per presentarti alle elezioni. Questi calcoli ti consentiranno anche di fare una prima misurazione della tua “forza elettorale”.
Facciamo un esempio. Quando sei ben strutturato sul territorio, hai già un’idea del numero di firme di cui hai bisogno, partendo dai tuoi militanti. Se, mettiamo caso, hai 200 persone fidate, sai che puoi raccogliere facilmente altre 2000 firme, perché ognuna delle persone fidate te ne può portare almeno 10. Poi ci saranno i banchetti, il volantinaggio e gli incontri individuali e informali del tipo “ti offro un caffè”. Così, partendo con questi calcoli già un anno prima, e organizzandoti con un certo anticipo, quando si tratterà di raccogliere le firme riuscirai a chiudere la pratica in 7 giorni.
Partire in anticipo ti consente anche di non dover stringere accordi e alleanze sotto elezioni, la qual cosa darebbe al tuo elettorato un’idea di incertezza o poca serietà. Le alleanze, quando possibile, vanno strette in tempi non sospetti e presentate in campagna elettorale come cosa fatta da tempo.Infine, se hai intenzione di affidare tutta o parte della tua comunicazione a dei nuovi consulenti o collaboratori, ci sarà bisogno del tempo necessario per farli allineare alla tua comunicazione e per consentire loro di avere un impatto sulla tua campagna, anche attraverso l’indispensabile strumento dell’analisi preliminare (vedi il paragrafo successivo).
Un’analisi preliminare approfondita ha bisogno di tempo
Prima della stesura di una strategia di comunicazione, è indispensabile un’analisi preliminare che prenda in considerazione il contesto, i concorrenti, il partito di riferimento e la figura del candidato.
E infatti, grazie a questa analisi, sarà possibile identificare i temi di interesse del tuo elettorato e su cui puoi puntare, anche in considerazione della tua storia politica e delle tue idee: ogni candidato e/o partito ha pubblici diversi e deve puntare su temi specifici.
Non esiste una formula o un metodo standard che vada bene per ogni campagna e l’analisi preliminare ci dà la possibilità di preparare la ricetta ad hoc per la campagna di comunicazione specifica.
C’è bisogno di tempo per analizzare:
– l’elettorato;
– il candidato e/o il partito/movimento;
– il rapporto tra candidato e partito/movimento e tra partito/movimento ed elettori;
– come il partito è strutturato all’interno della società;
– quale linea comunicativa è stata tenuta fino ad adesso;
– chi fa cosa all’interno del movimento/partito (il flusso di lavoro per l’approvazione del post, per esempio).
Anche per questo bisogna partire con un certo anticipo.
Bisogna analizzare anche i risultati storici del partito, anche su base geografica, e su quali temi si ha più o meno credibilità e riscontro.
Dall’analisi preliminare discenderà automaticamente la strategia, sulla base della quale verranno operate tutte le scelte comunicative ed operative.Il tempo necessario per l’analisi preliminare dipende dalla complessità della singola campagna. Noi consigliamo, in ogni caso, di spendere almeno due settimane solo su questa fase.
La scelta di partecipare alle elezioni: improvvisarsi o no?
Mentre una campagna elettorale in un piccolo Comune può essere improvvisata, anche a livello burocratico (la presentazione delle liste è molto semplice rispetto ad elezioni di “livello superiore”), e si può ottenere un risultato dignitoso anche con poca preparazione e organizzazione, già a livello regionale le cose si complicano e anche parecchio.
Se però si dispone di un gruppo abbastanza organizzato, associazioni territoriali etc. e ci si candida alle Regionali si può provare, con una lista civica, a ottenere un risultato dignitoso.
Per le elezioni Politiche, invece, così come è emerso anche dalla tornata elettorale del settembre 2022, è subito risultato chiaro come non ci si possa improvvisare.
Un candidato e un partito/movimento devono essere ben ancorati al territorio, altrimenti rischiano di fare brutte figure.
A maggior ragione, la stessa cosa vale per le Europee, dove il livello di competizione è ancora più complicato.
Addirittura, si è visto come qualche movimento abbia avuto difficoltà già nella raccolta delle firme, attività che viene prima ancora della comunicazione vera e propria. E la medesima cosa è accaduta anche in elezioni programmate con più anticipo, come quelle del 2018.
Dunque, se senti di non avere nemmeno la capacità di raccogliere le firme necessarie, è il caso che non ti presenti proprio alle elezioni Politiche o Europee e che salti il giro, preparandoti per quello successivo.
Scollamento tra aspettative e realtà: è sempre una maratona
È piuttosto comune la percezione che ce la si possa fare, anche in breve tempo, a mettere su un movimento o una lista che possa vincere le elezioni.
Storicamente, il M5S sembra aver avuto un successo improvviso, ma ricordiamoci che è partito da molto lontano, con Beppe Grillo nel 2007, che si candidò alle primarie del PD nel 2009, poi vennero le liste civiche certificate, i meetup etc.
Grillo aveva una propria “potenza di fuoco”, grazie al suo Blog e al sostegno della Casaleggio Associati, che ha curato tutta la logistica, la raccolta fondi etc. Insomma, anche nel caso dell’ascesa del M5S, apparentemente improvvisa, c’è stato un lungo percorso.
Abbiamo visto candidati che hanno raccolto i frutti di anni di lavoro del M5S, ritrovati catapultati in Parlamento, anche con pochi anni di militanza alle spalle. Dunque sembrava un miracolo, ma miracolo non era: è stata una maratona portata avanti da Grillo e dalla sua organizzazione.
Un percorso politico di successo, molto lungo e dunque “standard”, è quello di Fratelli d’Italia. Alle Politiche del 2013 ottenne il 2% circa e aveva già qualche anno di storia, nascendo da una costola del PDL (Alleanza Nazionale). Nel 2018, dopo 5 anni, prese “solo” il 4%. E si tratta di un Partito con una storia che viene da lontano, figuriamoci i nuovi movimenti/partiti!
Altro esempio è quello della Lega, che esiste dagli anni ’90 e che ha iniziato a livello locale (al tempo, Salvini era un semplice consigliere comunale a Milano).
Quella di Berlusconi è invece una storia a parte e apparentemente irripetibile: disponeva di un budget quasi illimitato e Mani Pulite lo aiutò enormemente.
Questo per dirti: se vuoi iniziare un percorso come Candidato o vuoi mettere su un movimento, c’è tanto lavoro da fare e non sarà sicuramente uno sprint ma una lunga maratona.
Tuttavia, se la tua prima candidatura è stata organizzata in fretta e furia ed è andata male, non scoraggiarti, bisogna pur iniziare da qualche parte, anche se singhiozzando nel racimolare firme e voti: sicuramente ciò che non è andato bene ti sarà da lezione per capire gli errori da non ripetere in futuro.
Parti mantenendo le aspettative basse e con una proposta che ti differenzi rispetto a tutti gli altri avversari.
Ricorda che è indispensabile crescere gradualmente, solo così potrai consolidare il tuo elettorato. È dunque importante seguire tutti gli step: imporsi a livello comunale, consolidarsi, e poi provare a livello regionale; consolidarsi a livello regionale e poi provare ad entrare in Parlamento. Ci saranno sicuramente fallimenti e sarà un percorso lungo (almeno decennale) ma sarà stato necessario per creare un gruppo dirigente.
Abbi pazienza e sii coerente: i frutti del tuo lavoro prima o poi si vedranno.
Strategia per una campagna elettorale estiva
E veniamo alle elezioni del settembre 2022. Come dicevamo nell’introduzione, è stata la prima campagna elettorale “estiva” per delle elezioni politiche nella storia della Repubblica Italiana e, dunque, i candidati e i partiti hanno dovuto inventare stratagemmi mai usati prima per questo tipo di campagne: serate a tema vicino ai lidi più frequentati, volantinaggi in spiaggia, comizi intorno alle 19 sul lungomare o nelle zone più frequentate dai bagnanti etc.
In questa campagna elettorale si sono attaccati molti meno manifesti, proprio in ragione dello svuotamento estivo delle grandi città, e i relativi budget sono stati impiegati piuttosto su campagne pubblicitarie sui social media.
Alcune cose sono andate bene, altre meno. In ogni caso, è tutta esperienza che potrà servire per le prossime occasioni.
Al di là del singolo evento, però, tutte le azioni devono partire sempre dalla strategia, che la campagna sia estiva, autunnale, invernale o primaverile.
Esempio: hai bisogno di voti a Roma ed è estate? Di certo non organizzi un comizio il 20 agosto a Piazza del Popolo ma magari vai ad Ostia, dove sai che troverai la stragrande maggioranza di bagnanti romani, oppure punti tutto sull’on-line.
E se invece la campagna è invernale? Se organizzi un evento alle 18:00 nel mezzo della settimana, è probabile che troverai prettamente pensionati, perché la maggior parte delle altre fasce della popolazione votante lavora e/o studia. Dunque, è meglio organizzare nel fine settimana. Ma se lo fai a Milano o a Roma, attento che non giochino, rispettivamente, Inter o Milan oppure Lazio o Roma.
Ragiona sempre per obiettivi e non dimenticare mai il contesto in cui ti trovi: quando l’azione ti avvicina all’obiettivo, è quella giusta.
L’importanza di iniziare con largo anticipo e usare i Social
Iniziare in anticipo va sempre bene: in questo modo la campagna elettorale frenetica da 1 mese o 1 mese e mezzo non sarà così determinante, in quanto avrai già lavorato con largo anticipo alla persuasione del tuo elettorato e, soprattutto, in periodi in cui lo stesso non è preso d’assalto dagli altri partiti e la sua attenzione è, per forza di cose, frammentata.
Lavorare prima ti consente di insinuarti nella mente dell’elettore senza concorrenti, perché gli altri non lo staranno facendo così anticipatamente. Purtroppo, è raro vedere candidati che partono così presto.
E non c’è nemmeno bisogno di grandi budget, quando hai strumenti come i Social Media che sono gratuiti e ti consentono di raggiungere larghe fette di popolazione, anche in poco tempo. Avrai pubblicità gratuita, se investirai il tempo nella produzione di contenuti continui.
Infine, anche se sembra superfluo ricordarlo: le visualizzazioni non si trasformano automaticamente in voti.
Il video è diventato lo strumento principale per comunicare
Foto e post scritti sono obsoleti rispetto a video, dirette di eventi, spezzoni di discorsi, video lunghi di comizi.
Le piattaforme social spingono questo tipo di formato rispetto ad altri e, per esempio, attualmente lo vediamo su YouTube con gli shorts e con il sempre più incontrastato TikTok.
Produrre brevi video ti dà l’occasione di presentare anche dei brevi slogan.
Pertanto, allenati ad apparire in video e, ove necessario, cambia vestiario e rivolgiti a un logopedista o frequenta un corso di dizione, se ritieni di dover correggere difetti della pronuncia.
Non dimenticare strumenti di qualità per le riprese (basta anche l’ultimo iPhone) e un microfono di qualità: immagini non eccellenti possono essere perdonate, ma un audio scadente no.
Conclusioni
Parti prima, anche per testare la tua capacità elettorale, gli strumenti a tua disposizione, le forze che hai, anche economiche. Partendo prima puoi anche decidere di non presentarti, perché no!
Stendi una strategia all’esito di una analisi preliminare approfondita.
Ogni tua azione deve essere pensata nell’ambito della strategia e avendo a mente i tuoi obiettivi.
Punta molto sui video e pubblica su tutti i social.
Buona campagna elettorale!
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